Convegno del 5 Dicembre

Con il forte sostegno europeo e internazionale si dà giusta importanza al 10 ottobre, World Mental Heath Day, ma questa ricorrenza nazionale avviata nel 2004, si è spenta (decreto 25 giugno 2004 – Indizione della “Giornata nazionale della salute mentale”, in G.U. 27 luglio 2004, n. 174). Anche il sito http://www.fuoridallombra.it, che ospitava la prima campagna di comunicazione, è da tempo offline.

 

E si è davvero spento qualcosa in Italia in moltissimi servizi di cura istituzionale del disagio psichico.

Al di là delle cause, delle crisi economiche, dei collassi organizzativi che portano a veri e propri disservizi, della depauperazione emotiva dovuta al COVID e una recrudescenza della venalità più sfacciata “all’italiana”, che notoriamente si amplifica quando diminuisce la forza con cui si coltivano quotidianamente i valori, il vero problema è come sopravvivere a questo stato di cose.

Un’associazione come L’Alba ha ormai alle spalle più di vent’anni di impegno, esperienza e competenza per la costruzione e il consolidamento di pratiche orientate alla recovery, come l’Associazione Il Cerchio Fareassieme di Trento, come l’Associazione Sentiero Facile di Reggio Emilia, come moltissime altre realtà in Europa e nel Mondo, in linea con le raccomandazioni dell’OMS.

 

Isole felici? Paradisi in terra? No, affatto, sinergie preziose tra persone, professionisti illuminati e “esperti per esperienza”, sia familiari che “utenti”, che non si sono rassegnati alla destrutturazione e al non-senso della sofferenza psichica, ma hanno cercato, partendo SEMPRE da una trasformazione personale, di cercare altre strade: ascolto, conoscenza, consapevolezza, partecipazione, inclusione, empowerment. 

 

Ecco che il divario tra chi si fa strada davvero verso la salute e chi si ferma allo stallo di quotidianità in cui prevale l’evitamento, l’impotenza, il “non ci posso fare niente: sono le regole”, il “non spetta a me decidere su questo”, “è impossibile quello che chiedi, la realtà è ben diversa”, diventa un fossato sempre più difficile da colmare, diventa per forza di cose conflitto. Un conflitto assurdo e perfino raccapricciante, dove i fragili hanno la forza interiore e non il potere decisionale e chi ha il potere decisionale è svuotato di energie, efficacia ed efficienza.

Un conflitto insensato, come ogni conflitto.

Un segnale di un malessere profondo, un malessere sociale e culturale.

 

Le associazioni e le persone che si impegnano per sviluppare sistemi e servizi orientati alla recovery stanno reagendo, nonostante tutto: si stanno consolidando alleanze a livello nazionale e cooperazioni a livello internazionale come dei naufraghi che cercano di condividere il più possibile zattere e remi. 

Si cerca di costruire ponti che rinforzino la motivazione e rinnovino l’energia. Reagiamo al conflitto creando legami, perché è l’unica scelta sana e possibile. 

 

È il primo convegno di una rassegna che si terrà in molte città toscane, grazie al progetto “Dalla Marginalità sociale alla cittadinanza attiva: auto-aiuto e recovery” Bandi Welfare 2023 della Regione Toscana e che ha il sostegno del Coordinamento Regionale Toscano delle Associazioni per Salute Mentale, della Rete Regionale Toscana degli Utenti della Salute Mentale,  e ha l’impulso dalla forza emersa dalla Rete Nazionale ESP, che da più di due anni unisce persone di tutta Italia in tavoli di lavoro per il riconoscimento della figura professionale dell’ESP, oltre al  corso nazionale  “Ex-In” per diventare esperti tra pari , corso di formazione professionale avviato in Germania nel 2004, grazie ad un progetto europeo che ha coinvolto efficacemente molte nazioni e che è stato attivato quest’anno anche in Italia, con il finanziamento del ministero della Salute e coordinato dal dipartimento di Salute mentale dell’Asl Città di Torino.

 

Non vorrei descrivere qui il convegno e i temi trattati, ma invitarvi invece a vederlo direttamente a questi due link. 

 

 

 

Eva Campioni, ESP Ex-In de L’Alba Associazione